Cantautore, poeta e pittore francese, di famiglia ebrea-russa.(vedi anche su Wikipedia). Iniziò il suo lavoro quando a Parigi Jean-Paul Sartre teneva lezioni di filosofia nei caffè del quartiere latino con la prospettiva della "rivoluzione" (tardi anni '50 e anni '60, quello stesso Sartre che stronca Céline nel 1948, vedi post precedente), e nel testo si risente una certa aria esistenzialista sartriana tendente al nulla dell'esistenza, in contrapposizione aperta con Martin Heidegger che tendeva all'assoluto, mentre il più prosaico Nicola Abbagnano teneva una via di mezzo, improntata al senso comune del vivere (la cosiddetta via italiana all'esistenzialismo). Anche da una semplice "canzonetta" e - se vogliamo - apparentemente superficiale, si può risalire al clima culturale che ne è il sottofondo.
Nel 1969 fece scandalo e fu sequestrato quasi in tutta europa il suo brano "Je t'aime ... moi non plus" con Jane Birkin, foto in basso (qui nella versione originale con Brigitte Bardot, del 1968 ma pubblicata molti anni dopo perchè la Bardot era da poco sposata con il plurimilionario tedesco Gunter Sachs e chiese esplicitamente di non pubblicarla, e il testo, dal sito russo con oltre 28000 testi di canzoni francesi).
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L'addetto alla foratura di LilasSono l’addetto alla foratura di Lilas,.................. (1)
il tipo che s'incrocia e non si guarda
Non c’è sole sotto terra, strana crociera
Per ammazzare la noia, ho nella giacca
Dei ritagli del Reader’s Digest
E in questo libercolo c’è scritto
Che dei tipi se la spassano a Miami
Mentre io faccio lo zuavo
In fondo al sotterraneo
Dicono che non ci sono mestieri sciocchi
Faccio buchi nei biglietti
Faccio buchi, piccoli buchi, ancora piccoli buchi
Piccoli buchi, piccoli buchi, sempre piccoli buchi
Buchi di seconda classe, buchi di prima classe
Faccio buchi, piccoli buchi, ancora piccoli buchi
Piccoli buchi, piccoli buchi, sempre piccoli buchi
Piccoli buchi, piccoli buchi, piccoli buchi, piccoli buchi
Sono l’addetto alla foratura di Lilas,
per gli Invalides cambiare all’Opéra, ................ (2)
vivo nel cuore del pianeta
ho in testa un carnevale di coriandoli
me li porto fin nel letto.
E sotto il mio cielo di maiolica
Vedo luccicare solo le coincidenze
Qualche volta sogno, vagheggio, vedo onde
E nella nebbia in cima al molo
Vedo una nave che mi viene a prendere
Per uscire da questo buco, faccio buchi
Piccoli buchi, piccoli buchi, sempre piccoli buchi
Ma la nave se la squaglia
E mi accorgo che deraglio
E resto nel mio buco a fare piccoli buchi
Piccoli buchi, piccoli buchi, sempre piccoli buchi
Dei piccoli buchi, dei piccoli buchi, dei piccoli buchi, dei piccoli buchi
Sono l’addetto alla foratura de Lilas,
Art et Métier diretto per Levallois ............... (3)
Ne ho piene le tasche, sono stufo di questa fogna
Vorrei andarmene e fregarmene
Lasciare il mio berretto nello spogliatoio.
Un giorno verrà, ne sono certo
Dove potrò perdermi nella natura
Partirò sulla grande strada .....................(4)
E a ogni costo
E se per me sarà tardi
Partirò con i piedi in avanti. .....................(5)
Faccio buchi, piccoli buchi, ancora piccoli buchi
Piccoli buchi, piccoli buchi, sempre piccoli buchi
C’è da diventare matto
Da prendere una pistola.
Farsi un buco, un piccolo buco, un ultimo piccolo buco
Un piccolo buco, un piccolo buco, un ultimo piccolo buco
E mi metteranno in una grande buca
E non sentirò più parlare di buchi
Che avevo buchi, piccoli buchi, piccoli buchi
Piccoli buchi, piccoli buchi.
(1958. Brano "Le Poinçonneur de Lilas" dall'album "du chant a la une!" - Testo tratto dal sito frmusique.ru e tradotto dal francese da Marinette Animobono, 2011)
NOTE
(1) Lilas è il capolinea della metro 11, la Porte de Lilas, al confine N-E degli arrondissements 19 e 20 di Parigi.
(2) Sono due stazioni della metro, la prima sulla linea 8, la seconda è l'incrocio delle linee 3, 7 ed 8.
(3) Sono altre due stazioni della metro.
(4) Il riferimento è quasi sicuramente al romanzo On the road del 1957 di Jack Kerouak , uno dei massimi rappresentanti della beat generation che ne declina il termine nel 1947. Dello stesso anno 1958 è il romanzo The subterraneans (I sotterranei) sempre di Kerouak. Un antecedente potrebbe essere il viaggio intrapreso attraverso l'America Latina nel 1951 da Ernesto Guevara, poi raccontato nei Diari della Motococletta.
(5) Partire con i piedi in avanti è un'espressione popolare anche italiana per significare essere morto.
(2) Sono due stazioni della metro, la prima sulla linea 8, la seconda è l'incrocio delle linee 3, 7 ed 8.
(3) Sono altre due stazioni della metro.
(4) Il riferimento è quasi sicuramente al romanzo On the road del 1957 di Jack Kerouak , uno dei massimi rappresentanti della beat generation che ne declina il termine nel 1947. Dello stesso anno 1958 è il romanzo The subterraneans (I sotterranei) sempre di Kerouak. Un antecedente potrebbe essere il viaggio intrapreso attraverso l'America Latina nel 1951 da Ernesto Guevara, poi raccontato nei Diari della Motococletta.
(5) Partire con i piedi in avanti è un'espressione popolare anche italiana per significare essere morto.
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La canzone su YouTube.Altre interpretazioni su YouTube: (1), (2), (3), (4).
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