Nata a Praga e morta per incidente stradale a Praga a 53 anni. Figlia di Milena Jesenská (nelle lettere di Kafka) e Jaromír Krejcar. Fin dall'infanzia ebbe una vita assai dura. Nel dopoguerra frequentò l'underground dissidente praghese (movimento simile alla beat generation), dove era conosciuta come Honza (nomignolo da Jan) Krejcarova (cognome da nubile) (vedi in Wikipedia).
Vedi alcuni testi di Jana sul web: Spulp -
Vedi siti sulla Primavera di Praga: Palazzo delle Esposizioni -
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Dalla raccolta
Nel giardino del padre
Andremo a cavalluccio
come quand'eravamo piccoli
come quand'eravamo grandi
.
Volare dentro un aeroplanovolare dentro un letto
Non chiavo volentieri all'aria aperta
non mi riesce di allargare le gambe
.
E poi mi si strusciano sopra i bruchi.
Su questo modo di chiavare uscirà unnumero speciale dell'edizione della sera
su Lidové noviny ne tratterà un articolo di fondo
che avrà per titolo Fatelo con me
(21-12-1948. Ripresa da: Jana Černá, In culo oggi no, Edizioni e/o, Roma 1992, Prefazione di Egon Bondy, Traduzione dal ceco di Alessio Cobianchi, pseudonimo di Claudio Poeta)
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